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La “Rivoluzione d’Ottobre” del Kirghizistan: ora il rischio è il vuoto di potere

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it.euronews.com – urly.it/384zk

Kirghizistan, il rischio ora è il vuoto di potere.
Nell’ex repubblica sovietica, al confine con la Cina, è in atto un difficile trasferimento di potere, dopo le violente proteste di piazza – almeno un morto e 700 feriti – seguite al contestato risultato delle elezioni parlamentari del 4 ottobre, poi annullate.

Ma l’euforia provata dopo che i gruppi dell’opposizione si sono impadroniti dell’edificio del Parlamento si è rapidamente trasformata in incertezza e insicurezza.

I manifestanti che hanno occupato la sede del Parlamento – la cosiddetta “Casa Bianca” kirghiza – della capitale Bishkek hanno chiesto a gran voce le dimissioni del presidente Sooronbay Jeenbekov, dopo aver ottenuto quelle del primo ministro Kubatbek Boronov, rimpiazzato subito da Sadyr Japarov, liberato dal carcere proprio dai manifestanti.

“Tutto sotto controllo”, dice il presidente. Ma non è cosi

Dalla sua residenza, Jeenbekov ha fatto sapere che è tutto sotto controllo.
Ma è tutt’altro che vero.
Attorno, tutti stanno cercando di isolarlo e costringerlo alle dimissioni.

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