cronaca

«(A Quargneto) I pompieri agirono correttamente»: la Corte esclude l’azione imprudente

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ilpiccolo.net – urly.it/3cw5-

Per i giudici togati e popolari non c’è spazio per l’ipotesi di una condotta imprudente, ci sono infatti elementi in conformità con le norme che regolano le procedure. Antonino Candido morì a causa dell’esplosione, ed era rimasto fuori dall’abitazione: per cui anche se non fossero entrati sarebbero stati attinti dalla deflagrazione. Indossarono le attrezzature previste per quel tipo di intervento e operarono con modalità corrette, secondo il regolamento.

«Non agirono come superman», come sostenne l’imputato. Se non avessero effettuato il soccorso sarebbero incorsi in omissioni.

Il teorema dell’accusa
Il teorema dell’accusa, affidata al procuratore capo Enrico Cieri, ha retto: omicidio volontario plurimo. È stato sostenuto il dolo eventuale: i Vincenti non volevano uccidere, ma con la loro azione scellerata lo hanno messo in conto. Nel crollo della cascina rimasero feriti altri due pompieri e un carabiniere in servizio a Solero. Gli avvocati Caterina Brambilla e il collega Federico Di Blasi si erano invece battuti per l’assoluzione della Patrucco.

«Siamo molto delusi – avevano sottolineato al termine dell’udienza dell’8 febbraio – perché ci aspettavamo che si prendesse atto delle circostanze evidenti emerse già dalla semplice lettura degli atti e si distinguessero le due posizioni. E quindi si applicasse il diritto. Riteniamo incredibile equiparare le due posizioni. Nei confronti di Antonella Patrucco non è dimostrato, e non è dimostrabile – avevano specificato i legali – che cosa sapesse realmente di quello che aveva posto in essere il marito. E il suo coinvolgimento all’interno del quadro accusatorio, è legato esclusivamente al fatto che fosse presente quando il marito ha ricevuto la telefonata all’1.01».

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