cronaca

I timori del Vaticano sul Ddl Zan

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interris.it – urly.it/3dpxs

Nel documento sono evidenziati i timori per quella che femministe, associazioni familiari, intellettuali liberali e la stessa Cei da oltre un anno non esitano a definire una proposta inutile (esistono già tutti gli strumenti legislativi per punire atti violenza e discriminazione) e liberticida. “Alcuni contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato – si legge nella nota – riducono la libertà garantita alla Chiesa Cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato”. I commi in questione assicurano alla Chiesa “libertà di organizzazione, di pubblico esercizio di culto, di esercizio del magistero e del ministero episcopale” e garantiscono “ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

Il Segretario ai Rapporti con gli Stati ritiene che a mettere in discussione queste libertà elementari sia l’articolo 4 del Ddl, quello che in teoria dovrebbe garantire la libertà di espressione ma che in realtà affida ad un giudice il compito di valutare se le opinioni espresse possono incitare al compimento di atti discriminatori e violenti. Contestato anche l’articolo 7 che istituisce la Giornata nazionale contro l’omotransfobia, con iniziative sul tema in ogni scuola di ogni ordine e grado. Questo articolo metterebbe in discussione la “libertà di organizzazione” perché, riporta il Corriere, non esenterebbe le scuole private dall’organizzare tali attività in occasione della costituenda Giornata nazionale.

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